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Avviato il restauro dell’antica fontana dell’Ospedale Giustinianeo

venerdì 29 Aprile 2022


PADOVA, 29 APRILE 2022 - Tornerà l’acqua, i marmi saranno ripuliti e ripristinati, la madonnina votiva riportata agli antichi splendori. È iniziato oggi il restauro della fontana del chiostro dell’Ospedale Giustinianeo di Padova. Si tratta dell’elemento centrale di valorizzazione architettonica dello spazio scoperto del chiostro. Ma anche un importante riferimento spirituale per tanti pazienti – ed i loro familiari – che nei decenni di storia hanno trovato nella Madonna, posta in posizione centrale e rialzata all’interno della fontana, un’immagine importante alla quale rivolgersi nei momenti più complicati.
Da alcuni anni la fontana era stata privata dell’acqua e degli originari zampilli, per problematiche tecniche, ed il tempo aveva segnato la struttura marmorea.

L’intervento di restauro presenta due finalità generali:
1. una, principale, legata al restauro della struttura, legata alla conservazione
dell’elemento artistico e del valore storico che esso riveste;
2. l’altra, legata alla volontà di ripristinare la funzionalità idraulica di questa
struttura.
I lavori di restauro sono stati affidati alla ditta veneziana Lares Restauri S.r.l. opera da cinquant'anni esclusivamente nel campo del restauro e del recupero dei beni culturali, per un importo di lavori attorno ai 52mila euro. I lavori hanno una durata prevista di circa tre mesi.


I CRITERI DI RESTAURO

“Vogliamo restituire alla città e all’ospedale questo importante simbolo della nostra storia, nella sua piena funzionalità. Il progetto di restauro è guidato da rigidi criteri conservativi ed ha l’obiettivo di rimuovere le principali cause di degrado che affliggono le superfici del monumento ripristinarne l’originaria dignità estetica e ripristinarne la funzionalità idraulica della fontana”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedale Università di Padova, Giuseppe Dal Ben. Che ha aggiunto: “Gli interventi progettati sono tutti finalizzati al massimo recupero ed alla massima valorizzazione del contesto storico-monumentale rappresentato dal complesso del chiostro centrale dell’Ospedale Giustinianeo”.
Il progetto ha scelto, nella necessità di smontare la parte centrale della fontana per poter operare la sostituzione delle linee di adduzione dell’acqua interne al fusto, di trasferire gli elementi lapidei della parte centrale della struttura presso il laboratorio di restauro della ditta, ove potranno essere garantite maggiori cure nell’esecuzione degli interventi di restauro delle superfici.

LA STORIA DELLA FONTANA DEL GIUSTINIANEO

Non è stato possibile individuare, tra la documentazione consultata, alcuna notizia diretta sulla fontana collocata al centro del chiostro dell’ospedale giustinianeo, ma la sua realizzazione va ricondotta alle vicende di edificazione di tale struttura, realizzata per decisa volontà del Provveditore di Padova Andrea Memmo e del Vescovo Nicolò Antonio Giustiniani, nel luogo dell’ex monastero dei Gesuiti, il cui ordine era stato soppresso da Clemente XIV nel 1773.
Il 20 dicembre 1778 il vescovo Giustiniani, alla presenza del Podestà Domenico Michiel, posò la prima pietra del nuovo complesso ospedaliero. L’avvio delle attività ospedaliere nella nuova struttura avvenne alla fine di marzo del 1798, con il trasferimento di tutti i malati dalle vecchie strutture dell’ospedale di S.Francesco, sei anni dopo la morte dell’architetto Cerato (1792) e due dopo la morte del Vescovo Giustiniani (1796), in un Veneto che aveva ormai perso la sua libertà, ove gli austriaci da gennaio si erano sostituiti ai francesi.



La prima planimetria venne pubblicata nel 1793 all’interno del Saggio della Scuola Clinica nello Spedale di Padova, del medico padovano Andrea Comparetti. La pubblicazione, benché anteriore al completamento del nuovo ospedale, rappresenta la fabbrica in un momento in cui i lavori risultavano notevolmente avanzati ed il complesso doveva essere, ormai, completamente definito nella sua conformazione Nella planimetria del Comparetti al centro del chiostro sono rappresentati una serie di cerchi concentrici che differiscono dalle precedenti rappresentazioni del pozzo e che sembrano, invece, ben interpretabili con la doppia vasca della fontana, quale ancor oggi, sebbene modificata, ci appare.
La fontana, nella sua realizzazione originaria, non presentava, in sommità, la statua della Madonna che oggi la caratterizza. Questa modifica della porzione sommitale della fontana ha aggiunto alla struttura un particolare valore devozionale.
Non è stato possibile reperire alcuna indicazione sulla data della modifica, che va fatta presumibilmente risalire agli anni Trenta del Novecento. Allo stato attuale dell’analisi il 1929 costituisce, infatti, il termine post quem per la datazione dell’importante modifica, che non fu solo estetica, ma anche funzionale. Le due foto storiche che è stato possibile reperire della fontana, una della seconda metà degli anni Dieci, durante il primo conflitto mondiale e l’altra del 1929, consentono di acquisire importanti informazioni sulla fontana anteriormente alla collocazione dell’immagine sacra.



La foto scattata durante il primo conflitto mondiale è ripresa da settentrione, dal corridoio d’accesso, prima del portico del chiostro e presenta l’intera corte centrale.
L’accesso al chiostro è delimitato da una bassa cancellata, non più presente ma della quale rimane una cerniera metallica. Lo spazio interno non appare pavimentato ed il piano sembra realizzato in ghiaia. Sul fondo, sulla sinistra, è presente un autoveicolo, probabilmente un’autolettiga.
La vasca inferiore della fontana presenta pareti verticali e sembrano assenti sia l’attuale modanatura al di sotto della cimasa lapidea, sia l’aggetto di questa terminazione.
Il corpo superiore della fontana è privo della statua e l’immagine, nonostante la distanza, permette di intuire le dimensioni originarie dell’opera.



La seconda fotografia, del 1929 è eseguita in gennaio e la fontana appare ghiacciata e ricoperta di neve. Il sistema idraulico è attivo ed uno spesso strato di ghiaccio che ricopre la parte superiore della struttura non permette una completa lettura dei dettagli della fontana. Nonostante ciò è possibile operare alcune considerazioni: sulla porzione che costituisce attualmente la base d’appoggio della statua sembra essere presente un ulteriore elemento lapideo che rastremava la sommità, fungendo da collegamento con un alto cannone metallico tornito, probabilmente in bronzo, dal quale era erogato il getto che costituiva il gioco d’acqua principale della struttura.
 
Il video dell'inizio del restauro: 

Ultimo aggiornamento: 02/05/2022
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